Cos’è l’Arte Antroposofica

L’Arte antroposofica vuole trovare la via verso lo spirituale, l’artista può, attraverso il suo operare, portare nella realtà quotidiana la luce dell’ideale; l’opera finale è il risultato di un processo, del “come” quel fine viene a realizzarsi, del movimento che si vive nel creare ma anche nel percepire l’opera d’arte. In altre parole se il processo verrà sentito in modo vivente, anche l’opera d’arte riuscirà a suscitare una risonanza, un intimo colloquio con chi la percepisce, portando a manifestarsi la sfera ideale.
Rudolf Steiner, all’inizio del ventesimo secolo, oltre ad aver dato un impulso di rinnovamento al mondo artistico, lo ha arricchito di due nuove espressioni: l’Arte della Parola e l’ Euritmia, che adottano come strumento di espressione l’uomo stesso. L’euritmista riconquista la consapevolezza della ricchezza del linguaggio umano, e la porta ad espressione nel movimento del corpo nello spazio; l’artista della parola segue le stesse leggi su cui poggia l’euritmia: nelle parole troviamo l’immagine di ciò che si vuole esprimere e chi recita dovrà acquisire la capacità di farle vivere e risuonare. Molti artisti collaborano con i medici come terapeuti, o lavorano nelle scuole Waldorf e nelle cliniche di pedagogia curativa. Barbara Monari

Perché l’Arte è terapeutica

Arriva un momento nella vita in cui ci si chiede: – cosa è accaduto al saggio, buono, entusiasta ‘Io superiore’ che è in noi? Il poeta Novalis dice: “L’artista sta nell’essere umano come una statua sul suo piedistallo” ed egli descrive come la missione della vera arte sia di aiutare l’essere umano ad andare oltre sé stesso. La terapia artistica ha il compito di unire il piedistallo con la statua e di aiutare la progressiva scoperta di una nuova realtà spirituale partendo dal fisico sensibile. L’essere umano è arrivato ad un punto morto sia nei confronti della propria vita di sentimento che di quella degli altri e anche nei confronti del sistema sociale in seno al quale vive. Non ci rendiamo conto di essere malati fino a che la situazione non diventa acuta, ma a quel punto la malattia ha già avuto un lungo periodo di incubazione. La creatività può sciogliere l’essere umano dalla crisi e dargli la possibilità di aprirsi verso se stesso e verso gli altri. La terapia artistica che si fonda sull’antroposofia è applicata già da parecchi anni in collaborazione con i medici, a sostegno di quasi tutti i tipi di malattia. Essa non usa gli elementi artistici per scopi psicologici o per fare delle diagnosi, ma riconduce l’essere umano alle leggi primordiali della creazione, in modo che, attraverso questo processo egli le riviva in sè. In questa terapia si impara ad osservare, ad ascoltare, a muoversi, a sentire e a pensare in modo più cosciente di prima, arrivando ad un risanamento interiore e nel rapporto con il mondo. Ciò che più importa è che si partecipi ad un certo processo. L’essere umano sperimenta la terapia artistica come una specie di “palestra” nel corso della quale impara a conoscere i propri difetti, a correggerli, a superarli e a divenire “nuovo”.
Tratto da “L’essenza dei colori”, R. Steiner, Ed. Antroposofica “La terapia artistica”, E. Mess, Ed. Arcobaleno

Arteterapia del colore

Disegno di forme

Euritmia terapeutica

Incisione terapeutica

Modellaggio terapeutico

Musicoterapia

Arte della parola terapeutica